Contro la Guerra
In questi giorni stiamo osservando fatti la cui atrocita’ e’ persino incredibile.
Fatti analoghi ad altri fatti già accaduti nel passato, di cui abbiamo memoria solo perché’ visti in filmati antecedenti le nostre nascite, o raccontati dai nostri genitori e/o nonni. Fatti accaduti anche nei recenti anni scorsi, in varie parti del mondo, ma che abbiamo finto di non vedere.
Nell’ultimo mese, abbiamo visto lanci di proiettili, bombe, missili, contro case, ospedali, scuole, asili, con conseguenti morti di uomini, donne, bambini, neonati, vecchi, tanto da far pensare ad una diagnosi di pazzia che distorce la mente degli uomini che compiono queste atrocità.
Raduni di massa popolare, a sostegno incosciente di questi fatti, che tristemente ci ricordano analoghi raduni di massa osannanti i dittatori che hanno seminato distruzione e morte nel secolo scorso.
Fuga di milioni di persone, principalmente di donne e bambini, in cerca di salvezza di fronte alla morte.
Il disprezzo viscerale che sorge nel vedere quanta brutalità viene praticata per far valere le proprie ragioni, quand’anche esistenti, nel fare carta straccia dei diritti civili, e dei sistemi democratici che i popoli liberamente adottano con libero voto, ci impone di non essere indifferenti.
L’assistere a questi scempi di corpi umani, queste distruzioni, queste fughe disperate, uniti al senso di impotenza che lo stato delle istituzioni internazionali determinano e che comportano il grave rischio che una pazzia diffusa possa ulteriormente aggravare l’orrore, ci obbliga ad opporci a questa deriva di civiltà.
Il GIA non può fare granché’, ma già è un segno di consapevole opposizione il fatto che questa Assemblea approvi questo testo, a testimonianza della propria ferma contrarietà a quanto sta accadendo.
Come un ulteriore segno di consapevolezza è la approvazione di devolvere 1.000 euro del proprio bilancio, all’UNHCR, all’UNICEF e alla CROCE ROSSA (attraverso il canale telefonico 45575), rinunciando al solito rinfresco che viene fornito in occasioni assembleari.
Sono gesti, che seppur piccoli, danno il segno che anche il Gruppo Italiano Attacchi non rimane indifferente di fronte alla assurda gravità di quanto sta accadendo.