Carri da lavoro
Un settore molto importante per conoscere e conservare la cultura legata alle attività economiche, che oggi costituiscono il nostro tessuto produttivo, è quello degli Attacchi da Lavoro.
Fin dai tempi più antichi il trasporto delle merci e delle persone veniva effettuato via mare o via terra e, in quest'ultimo caso, a dorso di bestie da soma o per mezzo di veicoli a trazione animale, più o meno rudimentali.
Ogni merce da trasportare (ghiaia, pietre, marmo, animali, ghiaccio, liquidi...) richiedeva carri particolari e veicoli che nel tempo sono stati tecnicamente migliorati.
Per questo motivo il Gruppo Italiano Attacchi ha lavorato e sta lavorando al recupero di informazioni sulle tipologie degli attacchi da lavoro, sulla storia che in ogni regione esiste, spesso in forma narrativa o di vecchie immagini relative attività e agli attacchi utilizzati prima dell'avvento dei motori.
Il cavallo da lavoro
Per secoli l’uomo ha usato le specie animali per il lavoro, sia in agricoltura ( lavori nei campi, nelle vigne, nei boschi, nelle risaie...), sia nell'industria e nelle miniere, sia nelle attività di stoccaggio delle merci prodotte (basti pensare alle cave, ai porti, alle ferrovie, ai tiranti lungo i fiumi).
Il rapporto tra uomo e animale non sempre è stato un mero rapporto di sfruttamento. Nella maggior parte dei casi si trattava di un rapporto solidale, addirittura paritario laddove l’uomo era capace di sopportare grandi disagi per poter garantire un buon trattamento ai propri animali.
Questo dato emerge da testimonianze ed interviste a molti carrettieri, che ci hanno fornito e ci possono fornire informazioni sui tipi di attività che il cavallo svolgeva nei vari settori produttivi, perchè a queste attività sono legati attacchi particolari e finimenti speciali.
I dì di festa.
Non c'era solo il lavoro, anche se era duro e durava dall'alba al tramonto,infatti durante le festività popolari e ricorrenze religiose di faceva festa e ci si ritovava insieme.
I cavalli e gli attacchi con cui ci si spostava o si sfilava erano, di solito, quelli da lavoro, che venivano bardati con finimenti speciali estremamente ricercati e vistosi. I carrettieri indossavano i costumi tipici e si recavano alle Fiere, alle Feste patronali, ai matrimoni.
Particolare cura si dedicava ad abbellire il finimento, che diventava il gioiello di famiglia insieme ai costumi ricercati e ricamati a mano. Si pensi ai carretti siciliani, ai carri del Tirolo, ai traini del Sud, alle briske friulane.
Ancora oggi in molte processioni o Fiere sfilano carri da lavoro elegantemente bardati.
I carri da lavoro ed i finimenti si differenziavano secondo le usanze del luogo e della mano del sellaio costruttore, il quale apportava delle modifiche su richiesta del carrettiere in base alle sue esigenze.
Le attività di servizio
Cavalli e veicoli o carri di varia natura, hanno caratterizzato le attività di servizio dell'uomo nei secoli:
Ci riferiamo alla più comune, cioè quella del trasporto di persone (omnibus, diligenze, ecc), ma anche ad attività che richiedevano attacchi speciali come carri antiincendio, ambulanze, carri carcerari, van per rifornimenti militari, spazzaneve, scale, slitte ecc.
Si utilizzavano veicoli particolari e funzionali allo scopo ed, in molti casi,cavalli adatti e ben addestrati a non temere fiamme, scoppi, fatica prolungata.
Ricercare e documentare
"...Non c’è bisogno di avere cent’anni (ne bastano poco più di cinquanta) per ricordare quando il mondo era diverso, quando l’aria cittadina era piena di richiami, di rumori secchi e improvvisi, di rumori sordi e continui, di schiocchi e di grida, del cadenzato battere di zoccoli sulle lastre di pietra e del sommesso girare di ruote cerchiate di ferro. Odori e rumori sono stati soppiantati da altri odori e altri rumori.
La volontà e la determinazione di alcuni uomini, è stata decisiva per mantenere vive antiche tradizioni conservando usanze, carri, finimenti, continuando a tenere nelle scuderiei cavalli e, soprattutto, cosa più importante, tramandare ai figli tutto quel sapere trasmesso da generazioni sulla vita quotidiana del “carrettiere” con tutti i suoi segreti nell’arte di attaccare i carri.
..Antiche usanze ormai scomparse, ma non per questo dimenticate, occorre raccogliere, fotografare,
archiviare tutto il materiale rimasto, affinché la tradizione degli attacchi da lavoro sia perpetuata."
Dal libro di Eva Franich, "I Carrettieri nella storia di Genova"